CANTO
XIXX
ZZi
Antádocomedonna inna
morata
continuocol fin di fuo
parole
beati quorumtecta funt peccata
Etcomenymphechefigiuon fole
perlefaluatichombredifiando
qual diueder qual di fuggire elfole.
Alhorfimoffe contral fiume andando
fuperlariua & io paridilei
piccol paffocon piccolfeguitando:
Non eron cento trafuoipaffiemei
quandoleripeequalmentedier uolta
5 permodochalleuantemirendei
Ptime cantaua chome donna innamorata
pcheeueri interpti& dotoridella noftra theoiogaapertameote e contomnmozelo inuerio del pro
ximo obdicádo íaltro modo admonendo &amaeftrando cifanno delcontinuo doct.adunque can
tando come donna innámorata continua col fine di fae parole.i. finito chebbe a danthe dichiarirgli quan
to zia habbião deto comincio faza la itermiffione a cantare el plalmo elcui principio e. Beati quorum re
miffe fut iniqtates &quoru tecta fut peccata.cátocoueniéte ala materia. Impoche giadouea dáthe bere del
acqdi lethe plaqle hauea adiméticare e peccati.Adungpel purgatorio gleráo ftatırimeffiepeccati.Siqfto
principio del paradifo glifaranno occulti perchedimentichera.ET Come nimphe:conueniente compara
tionedale nymphe:habitanti le felue e prati & lacque aladonna pofta in fi ameno & delecteuole uiridario
&giardino.ALHorfi moffe.Moftra che la donnaandaua fu per la riua del fiume & andauain contro alac
qua& inuerfo elnafcimento del fiume:& danthe la feguitaua andando con piccolo paffo come faccea effa
nepone alchuna di quefte cofe faza cagione.Imperoche guidaua el poeta al guado del fiume elquale hauea
apaiare &non fi partia da quello:&andaua a orienteche fignifica la piu perfecta parte: &incontro alacq
ua perche nondobbiamo lafciarci menare dallöde fue.Mafiterui & parffarlo quádo e tempo & luogho
conueniente.NON eron cento tra fuoi paffi emiei:non erano iti tramendue cento pafi. ilche erafpacio
dicinquanta paffiquando giugnemo ala uolta del fiume laquale uolgédo fecce che io fuffi uolto alleuante
&perquefto dimoftra che poco tempofi procede nela inueftigatioe diquefta doctrina:&nele operatioi
diquefte uirtudelanimo gia purgato:che noine fiamo illuminati per uirtu dala dioina gratia.
Oltogia ad oriente & facto attento da mathelda
comincioa uedere le cofe excellentiffime.Guarda
& afcolta in due modi poffiamo uenire ala cogniti
one ocol noftro ingegno inueftigando & col difcorio de
la ragione ricercando:&quefto afimilitudine de glocchi
dicendo frate mio guarda & afcoltar corporali diciamouedere.oueramente no potendo tro
uare eluero per noi medefimi appariamo da altri.adenq
eadmonito danthe da mathelda dicendo guarda che per
te medelimo in ueftighi:& dicendo afcolta che in quello
che non puo uedere dafe odachi glene infegni.Vnluftro
uno fplendore elquale da principio dubito che non fuffi
Neanchofu cofinoftra uiamolta
quandoladonna tutta ame fitorfe
Er ecco un luftrofubito trafcorfe
da tutte parteperlagran forefta
talchedibalenarmimeffe inforfe:
Maperchelbalenarcome uien refta
&queldurandopiu & piufplendea
baleno.Ma diporconfiderandochel baleno pafla prefto
&fpegnefi uedendo che quel duraua & crefceua noninté
nelmiopenfier dicea che cofa equefta deache cola fuffi: & per laer lucite da tantofplédore udi
uauna mirabil melodia. Perquefto dimoftra la uenuta Y
del fpirito facto nel qual pone lo (plédore & el canto per
exprimer due fingulari gratie lequalida lo fpirito fancto
alhumana mente.LA PRIMA ela luce laquale fcaccia le
tcnebrede laignorantia & induce cognitione del uero.
LA SECONdae el canto pelquale dimoftra la dolceza
che inferiíce per la cognitione dele cofe diuine. ET Tal
nonfofferfediftar fotto alcun uelo luceuenédo nelanimo gia purgato durafépre &nófi spe
Etunamelodiadolce correa
per laer luminofoondel buon zelo
miferiprender lardimentodeua
Chela doue ubidialaterrelcielo
feminafola &pur tefte formata
e
perlefaluatichombredifiando
quandoleripeequalmentedier
permodochalleuantemirendei
ftatırimeffiepeccati.Siqfto
