XIII
A Iuliano diacono
XX
folo Salomone.nietedimeno tutti gli
anni dela fua uita.nocotenerfifolamente
nel numero dini cinquantadui. Ma fe tu
dubiti.che regnädo li figliuoli. uiuedo
regno noeflere im
tra Tuda.& Ifrahel.cioe intra luno & lal
tro cofufo regno. pareua che non táto
gliftudiofi. ma che ancora gli huomini
odiofi cedefleno a quefte tale queftione.
Nientedimeno io riceui uolotieri li doni
liqli tu me hai mandati. nela fine ti pre
go che tu cotinui infino ala fine nel amo
Ie nelquale tu hai cominciato adefiderar
ci perche non e uirtu ad hauere comincia
to:ma ad hauere cotinuato.Et tu in cam
bio riceui le cofe noftre ate per defiderio
mandate.
li padri.elliuolima ali padni.legi e
Putato ali
fo uolume de regni. & trouarai che ozia
re di Iuda.poi che fu pcoflo dala lepra ha
bito in una cafa feparata.& el fuo figliuo
lo Ioathan.refle lo iperio.& iudico el po
pulo dela tea ifino aldı dela morte del
padre fuo.Et nientedimeno dopoi la fua
morte effendo di uinte cique anni fi dica
hauere regnato tredeci anni.neliqli eflo
folo regno.Quello che nui habiamo ite
fo di Salomone fimileméte fi de itedere
elgle figliuolo di Ioathe.fu pa
dre de Ezechia.Io udi uno hebreo: elql
fabula fecudo la pphetia
uifioe nuoua
méte ho iterpretato.che moto
Diuo Hieronymo a Iulião dincono ex
cufandofe perel filentio dele littere pro
mettandoli la preterita negligetia com
penfare co futura frequentia.
Epiftola .xiii.
de Achaz
narraua
che la fcriptura
allegromo lpiaNotiallegrare gen
neratioe philiftea:che fia rotta la uirga dl
tuo percuffore.perche dela radice del fer
ete ufcira el regulo che igiotira lo ucel
e che de Achaz fera ordíato che
zechia.Onde uolfe che fe intédefle chel
figliuolo no fulle fubro
Ermone eantiquo che
limendaci fanno.che
quando quilli che dico
mo el uero.no fono cre
duti.Ilche io ripreffo da
te del filétio dele litte
nel
Ma
incotinete dopoi la morte del padreo
cheil fuo regno fu interpretato & fofper
fo:o per feditioe delp
per cagice
mara.o per gli ordticioe Iuda fa
ioccurétimali.& ple bata
de regni intra fe d
re.uedo che me interuenuto. Io diro che
uiponiamo nelcPae fi releuauano.
io ho fcnipto fpeffe uolte. ma che e ftata
Tumi
cofe dubie diuerfe
negligetia degli portatori: ripon
derai che qfta e la excufa di tutti coloro
i chi
pinioe.fi che nofolamete me te pare fcri
uere quato ancora mi par parlare nela tua
prefentia.Oltra adcio lo a
iquali no fcriueno. Diro io.no trOla
do le intermiabile geneoltolo uean
Portafle le
a ole. Dirai che d
ftione FPare che ueti e
caluniare in le fcripture lo errore. o lor
dine de glianniConciofiacofa che mani
feftiflimamente fia fcripto che la littera
occide &lo fpirito uiuifica. Legi tutti li
libridluechio & nuouo teftameto.& tro
uarai täta difcordia de anni. & numero in
Cotendero diccdo che
anchora io neho date aloro.& coloro
garano:pche no lhăno rendute. fera in
tragliabfenti incerta cognitioe. Che adu
que faro:Domadaro perdono fenza col
pa.iudicado eflere piu dricta cofa dare luo
co muto.che co eqle grado comouere co
tefe.Bene che cofi ma cofumato la infer
cii
le iudaiche
quefte tale que
oua accoftarfiala littera.
ne
uita.nocotenerfifolamente
