Manodimeorimoffaognimézogna
puraconfcientia:mamaculata
CANTO A
Laluce in cheridealo mio theforo
chio trouailifi fe prima corufca
qualearaggio delfole lofpecchio doro
Indirifpofeconfcientia fufca
odellapropriao della altrui uergogna
purfentira la tua parola brufca.
Manodimeorimoffaognimézogna
tucta tuauifion famanifefta
& lafcia poigrattardoue la rogna
Che fe la uoce tua faramolefta
nel primo guftouital nutrimento
XVIII
zSo
la ferapoi quando fara digefta
Q uefto tuocrido fara chomel uento
chele piu altetorri piuperchuote.
&ciono fa dhonor poco argumento
Pero tifon moftrate inquefteruote
nelmonte& nellaualle dolorofa
purlanime che fon di famanoto.
Che lanimo diquel non pora
nefermafedeper exemplo chaia
lafuaradice incognita & afcofa.
Neperaltroargumento che non paia.
ob
h AVEA propofto el fuo odubbio el poeta al qual prima che rifpondeffila luce inche rideua el fuo the
foro.ideft lo fpirito di cacciaguida fi feccie corrufco. ideft fplendido & lucentecome diuéta lofpecchio
doralrazo del fole:Et finge quefto el poeta perche fcriuendo lecofe trouate in quefto fuo uiaggio la fama
dicacciaguida reftaua piu lucente. ET per quefto fplendore che era letitia in lui dimoftra che glipiacque el
difcorfo che hauea facto el poeta.ET dipoirifpofe al dubbio propoftogli in quefta forma. TV danthe fcri
uerai cioche hai ueduto accioche la fufca:cioe nera confcientia.ideft accioche glhominiequalinon hanno
puraconfcientia:mamaculata o dala propría uergogna:cioe da peccatida lun commeffi o da laltrui uergo
gna.ideft da peccati de parenti & de propinquiequali tu difcriuerrai. SENTINO la tua parola brufca.ideft
la infamia che tu darai lorone tuoi uerfi.ma acioche tu fcriui fia fanza menzogna & bugia.et lafcia purgrat
tare douela rogna.i. lafcia pur dolerfi achi ha da dolerfi:perche non e cofa in iufta ma degntffima:fparge
re perpetua in famia a chie ftato fcelerato.FINGE prudentiffimamente di dubitare fe e bene fcriuere tale
operanela quale fi dia infamia a chigia e morto laquale poi ritorna ne fuoi che anchora fon uiui: &reta
mente conchiude che fi debbafcriuer acioche quefti fieno exemplo achiudira:per laquale ciafcuno finge
gna operare in formache non fia in tale infamia: &efuoi propinqui & dilcendenticon molte lor uirtu fi
Eaccino indegnideffer percoffi di tale infamia. ET pero dice che le la uoce.ideft la parola tua faramolefa.
NEL primo gufto come qualche cibo amaro che fida per conofer uare la fanita efa fara tale riprenfione
che corregera & fanera lanimo:come quel cibo amaro poche e digefto &ímaltito da tale nutriméto al cor
po&rendegli la fanita
CANTO.XVII.DELA TERTIA CANTICA DIDANTHE
lafigodeafolo del fuo
uerbo
Squello fpecchio beato & io
guftaua
lomiotéprando con dolce lacerbo
Etquelladonnachadio mi menaua.
dixemuta penfier penfachiofono
preffo acolui chognitorto difgraua
Io miriuolfi allamorofo fono
delmio coforto & qualeio alhor uidi
neglocchifanctiamore qui labádono
Nonpchio pur delmio parlar diffidi
maperlamente che non puo ridire
fourafetantofaltrinon laguidi.
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lopimo
